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Comunicati stampa

28 Luglio 2017

LA NOTA - IN RISPOSTA AGLI AUTORI - DEI PRODUTTORI ANICA SUI DECRETI RELATIVI AGLI INCENTIVI AUTOMATICI

Roma, 28 luglio 2017 I produttori concordano con gli autori che lo sviluppo dell’industria culturale audiovisiva italiana è possibile solo attraverso progetti e idee originali che trovino riscontro sia nel pubblico che nel mercato internazionale. In questo senso vanno letti gli incentivi basati sugli automatismi previsti dalla nuova legge, incentivi che devono riguardare anche la componente autoriale e artistica.
Pertanto è importante salvaguardare, nella delicata transizione tra vecchio e nuovo ordinamento, la valorizzazione dei risultati artistici e culturali conseguiti dalle opere audiovisive degli anni pregressi.
Tenendo fermi questi principi, e preparando il lavoro che sarà necessario all'indomani dell'approvazione dei primi decreti, il confronto costruttivo tra produzione indipendente e autori aiuterà tutto il settore ad affrontare con nuovo slancio questioni non più procrastinabili come la valorizzazione dei diritti, l’apertura del mercato, i nuovi consumi e la revisione dell’art. 44 del Tusmar prevista dalla legge Franceschini.


IL COMUNICATO DEI 100AUTORI

Roma, 24 luglio 2017. L’Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva - 100autori apprende che il decreto attuativo della legge Cinema e AV relativo ai contributi automatici è adesso al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e che per il calcolo di tali contributi, il peso dei parametri culturali/artistici, in origine maggiore rispetto ai parametri economici (rispettivamente 70%-30%) è stato successivamente rivisto a favore di questi ultimi (40-60).

Sebbene siano circolate, in varie sedi, delle simulazioni d'impatto di questa misura - simulazioni non effettuate dal MiBACT - che potranno essere valutate compiutamente solo dopo una prima fase di rodaggio - questo nuovo assetto non può essere accolto con favore dall’Associazione 100autori, che chiede al Ministro Franceschini di riequilibrare il peso dei parametri verso un più equo 50-50.
Ma l'aspetto che preoccupa fortemente l'Associazione è la sparizione dei "contributi sugli incassi per gli autori". Infatti, mentre questa legge riserva e conserva a favore dei produttori una premialità sui risultati economici dell'opera, destinandone i frutti alla realizzazione di opere successive, per gli autori viene meno l'unico contributo che, nel rispetto della Legge sul Diritto d'autore (art. 46) riconosceva un giusto compenso a chi, con le sue idee e il suo lavoro creativo, avesse contribuito al successo di pubblico dell’opera.

Gli autori, attraverso l'attuale dispositivo normativo, non sarebbero più compartecipi del buon esito di un film al botteghino, subendo così non solo un danno economico rispetto a quanto disposto in passato e alla disciplina vigente sul diritto d’autore, ma anche un evidente, disincentivante scollegamento fra il loro impegno creativo coronato dal successo presso il pubblico e il giusto riconoscimento al talento.
Invitiamo quindi i produttori - con i quali 100autori non hanno mai interrotto il dialogo e che hanno dimostrato piena disponibilità a proseguire insieme sul cammino di questa legge - a collaborare con noi per trovare un modo che sancisca il ripristino dei contributi agli autori e al Mibact di vigilare e porre come condizione per l'accesso ai fondi da parte dei produttori il rispetto degli obblighi di Legge (dell'art 46).
“Come sostenuto dal Ministro Franceschini, che ringraziamo per il lavoro portato avanti fino ad oggi, dobbiamo avvicinarci sì ad un sistema più moderno ed equo di finanziamento e rilancio di tutto il settore – dichiara Stefano Sardo, Presidente 100autori - ma non solo sul piano industriale. La nostra è un'industria creativa, della quale gli autori sono, per definizione, una componente essenziale e insostituibile".
Un'ulteriore criticità che continua a preoccupare sia gli autori che i produttori riguarda la composizione della Commissione di selezione, costituita secondo la legge da cinque membri soltanto, chiamati da soli a gestire un lavoro enorme senza che sia previsto compenso alcuno.
Ci auguriamo si possa trovare una soluzione prevedendo, ad esempio, che i cinque Commissari possano avvalersi della collaborazione di un gruppo più ampio di esperti del settore - come avviene in altri paesi - e che attraverso un apposito regolamento, vengano stabilite modalità di funzionamento della commissione, secondo norme chiare, trasparenti e condivise.