Comunicati stampa
05 Settembre 2017
Il Commento dei 100autori ai Decreti della Legge Cinema e AV presentati ieri dal Ministro Franceschini alla Mostra del Cinema di Venezia
Venezia, 5 settembre 2017. L’Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva - 100autori ringrazia il Ministro Franceschini, il Direttore Generale Borrelli e tutta la DG Cinema per il lungo lavoro di concertazione svolto insieme alle associazioni del comparto che ha portato, dopo anni d'attesa, ad una nuova legge di sistema.
Ad una prima lettura dei decreti attuativi firmati di recente, emerge una logica di sostegno prevalentemente industriale, in cui la principale figura di riferimento è il produttore; il sistema produttivo, considerando anche il credito d'imposta interno ed esterno, riceve una serie di impulsi importanti, e può contare su diversi strumenti utili alla copertura finanziaria di un progetto. Il meccanismo della creazione e alimentazione della posizione contabile per ogni impresa appare molto efficace e snellisce le procedure produttive.
100autori accoglie la scelta di stabilire, per il calcolo dei contributi automatici, che il peso dei parametri economici si attesti al 60%, ma invita il Ministro a verificarne nel tempo la sua effettiva efficacia e portata.
La valorizzazione dell’aspetto artistico-culturale delle opere audiovisive, contemplata nel calcolo dei contributi automatici, incentiva il reinvestimento nella produzione di film con maggiore valore culturale ed artistico. Tuttavia dispiace non sia stato accolto il suggerimento dei 100autori di riconoscere che quel valore artistico sia di “proprietà” degli autori, o lo sia almeno in parte. L'associazione ritiene, infatti, po' singolare che i punti maturati con i premi ad un film, ad uno sceneggiatore o regista diventino (tramite contributi automatici) patrimonio economico esclusivo del produttore.
“E' come se un atleta vincesse i 100 metri, ma poi, dopo aver investito la sua vita per raggiungere quel risultato, vedesse riconosciuto il ritorno economico di quel successo solo al suo allenatore" - dichiara il regista Daniele Luchetti.
"Noi autori siamo il perno centrale del processo produttivo e credo che il rilancio del settore derivi molto dalle nostre qualità creative ed artistiche e dal loro riconoscimento oggettivo - chiarisce Giorgio Diritti, regista e membro del consiglio direttivo 100autori.
Un aspetto che continua a preoccupare fortemente 100autori è la sparizione dei "contributi sugli incassi per gli autori". Infatti, mentre questa legge riserva e conserva a favore dei produttori una premialità sui risultati economici dell'opera, destinandone i frutti alla realizzazione di opere successive, per gli autori viene meno l'unico contributo che, nel rispetto della Legge sul Diritto d'autore (art. 46) riconosceva un giusto compenso a chi, con le sue idee e il suo lavoro creativo, avesse contribuito al successo di pubblico dell’opera.
Gli autori, attraverso l'attuale dispositivo normativo, non sarebbero più compartecipi del buon esito di un film al botteghino, subendo così non solo un danno economico rispetto a quanto disposto in passato e alla disciplina vigente sul diritto d’autore, ma anche un evidente, disincentivante scollegamento fra il loro impegno creativo coronato dal successo presso il pubblico e il giusto riconoscimento al talento.
100autori nelle prossime settimane lavorerà insieme all'Associazione dei produttori a un nuovo accordo tra le categorie che ne preveda il ripristino e chiede al Mibact di vigilare sull'esito della trattativa, ponendo come condizione per l'accesso ai fondi da parte dei produttori il rispetto degli obblighi di Legge (dell'art 46).
Sui contributi selettivi, invece, poiché i decreti rimandano a bandi specifici, appare al momento difficile interpretare i criteri di valutazione nel dettaglio.
Un'ulteriore criticità che continua a preoccupare gli autori riguarda la composizione della Commissione di selezione, costituita secondo la legge da soli cinque membri, chiamati eroicamente a gestire un lavoro enorme senza percepire compenso alcuno.
Chiediamo al Ministro di verificare la comprovata competenza dei commissari che dovrà selezionare e ci auguriamo si possa trovare una soluzione prevedendo, ad esempio, che i cinque Commissari possano avvalersi della collaborazione di un gruppo più ampio di esperti del settore - come avviene in altri paesi - e che attraverso un apposito regolamento, vengano stabilite le modalità di funzionamento della commissione, secondo norme chiare, trasparenti e condivise.