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sicilia

01 Agosto 2011

 

Cara/caro Sindaco che verrai,

 

molti mesi fa, indignati dalle condizioni di degrado in cui da anni versano i Cantieri Culturali alla Zisa, abbiamo scritto al Sindaco uscente chiedendo di conoscere quali progetti avesse per restituire quell'area alla città. In pochi giorni più di mille cittadini hanno sottoscritto quella lettera. Il Sindaco ha ritenuto di non rispondere e questo ci ha dato il metro della assenza, dell'arroganza e della certezza d’impunità che anima chi ha governato Palermo negli ultimi dieci anni.

 

Ritenendo che l’amministrazione uscente non sia più ormai nostro interlocutore, abbiamo pensato di rivolgerci alla/al nuova/o Sindaco e a quanti condivideranno con lei/lui la responsabilità di amministrare Palermo, per porre il tema dei Cantieri della Zisa e, più in generale, il tema delle politiche culturali per la città, visto che in realtà la vicenda dei Cantieri è emblematica della vicenda più complessiva del degrado di Palermo.

 

Sappiamo bene che la città è dilaniata da troppe emergenze, che ti viene consegnata in condizione di estremo abbandono e di grande decadenza.

Ma sappiamo anche che, alla base di tanto degrado e di tanta arretratezza vi è la perdita di valori fondanti, un grave smarrimento del senso di appartenenza a una comunità, e che tutto questo ha alla base anche la mancanza di un progetto culturale, civile ed etico del vivere collettivo.

Per questo ci pare giusto chiedere che nel programma per Palermo trovi spazio un’istanza forte legata alle politiche culturali, che noi ti sollecitiamo a portare avanti e ad affermare con forza e convinzione nell'azione di governo della città. Ridare dignità al ruolo della cultura è, a nostro avviso, un tassello strategico del processo di ricostruzione di un sentimento che accomuni l’intera collettività, ma è anche uno strumento fondamentale per creare ricchezza, per dare lavoro, per affermare i principi della legalità e del controllo del territorio da parte dello Stato.

Siamo convinti che non ci potrà essere rinascita, che non ci potrà essere una ripartenza per Palermo, se non si comincerà dal ridarle un cuore, un'anima e un progetto culturale, che stiano al centro del programma politico e dell’azione di governo della città.

 

Ci proponiamo, da oggi e per i prossimi mesi, di aprire un ragionamento con tutti coloro che si riconoscono in questa esigenza e che ritengono che l'investimento nella cultura, nella ricerca, nella scuola, nell’innovazione, nel cambiamento, sia strumento fondamentale per la crescita e per il benessere della comunità. Ci rivolgiamo ai cittadini, agli operatori della cultura, agli artisti, al mondo dell’associazionismo, ai tanti movimenti della società civile che hanno tenuto viva la tensione ideale anche in questi anni bui, per riattivare un cantiere di idee e di energie, di proposte e di progetti, che ti chiediamo fin da adesso di ascoltare e di costruire insieme a noi.

 

Vogliamo una città capace di guardare avanti, di scommettere sul futuro, di ritrovarsi comunità, di lasciarsi alle spalle questi lunghi anni di decadenza civile ed etica in cui tutto è sembrato spegnersi, capace di ricostruire un tessuto di forze, energie, idee e passioni che troppo spesso e troppo a lungo è stato mortificato.

 

Confidiamo di trovare nel Sindaco che verrà quell’ascolto, quell’attenzione, quella sensibilità e quelle risposte che il Sindaco che va via non è stato capace di dare.

 

Buon lavoro.